I blocchi al traffico sono necessari per la salute dei cittadini
Legambiente: oltre ai blocchi del traffico servono ZTL, trasporto pubblico e zone 30
Sono 80.000 all’anno i decessi prematuri che colpiscono l’Italia a causa dell’inquinamento atmosferico e sono concentrati prevalentemente in pianura Padana: questo è il dato sconvolgente diffuso lo scorso anno dall’Agenzia Europea per l’Ambiente. La salute dei cittadini è messa a rischio da PM10, PM2,5, Ozono troposferico, NOx ecc. inquinanti che sono legati tra l’altro al traffico veicolare, alla produzione industriale ed al riscaldamento. L’Accordo di bacino padano interviene in quest’ambito per la prevenzione e la tutela della Salute dei cittadini che ogni Sindaco ha come priorità nel suo ruolo essendo il responsabile della salute pubblica.
“La riduzione del traffico veicolare prevista dall’Accordo padano, con il blocco dei veicoli più inquinanti, è uno degli elementi chiave per ridurre la quantità di PM10 presente nell’aria che respiriamo. È necessario che il divieto sia esteso anche agli EURO 4 commerciali già dal livello di allerta 1 arancio in quanto questo tipo di mezzi inquinano significativamente di più delle autovetture. Quindi l’ordinanza, che sta facendo discutere in questi gioi, è necessaria anche se insufficiente e deve essere fatta rispettare dall’amministrazione” - dice Giulia Bacchiega, Presidente di Legambiente Rovigo -“è anche necessario che venga estesa ai comuni limitrofi in quanto l’aria inquinata che respiriamo non si ferma solo ai confini del comune capoluogo.”
Legambiente fa notare come contestualmente al provvedimento debba essere attuata una politica di promozione della mobilità sostenibile e di disincentivo dell’utilizzo del mezzo privato. Suggerendo alcune azioni concrete come la chiusura al traffico del centro istituendo un’ampia zona a traffico limitato 0-24, l’aumento dei costi del parcheggio a seconda della zona attualmente troppo contenuti, l’aumento delle corse del trasporto pubblico finanziato anche attraverso gli introiti dei parcheggi, favorire la ciclabilità con l’aumento delle piste ciclabili e aree a ciclabilità diffusa e la definizione di zone 30 per la moderazione del traffico nei quartieri.
Concludendo l’associazione ambientalista richiama l’amministrazione a far rispettare, con adeguati e scrupolosi controlli, le prescrizioni necessarie per tutelare la salute di tutti.